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RESHAPING (FOTORINGIOVANIMENTO) VULVO-VAGINALE CON

LASER CO2 FRAZIONATO MONNALISA TOUCH TM

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La sindrome urogenitale insorge in seguito al calo degli estrogeni, ormoni prodotti dalle ovaie. Questa condizione che interessa sia l’apparato genitale (vagina e vulva), sia urinario (uretra e parte della vescica), comporta un progressivo assottigliamento dei tessuti epiteliali uro-genitali: la mucosa diventa sottile, anelastica, irritabile ed esposta ai traumi.

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La sindrome si verifica specialmente in menopausa ma anche durante chemioterapia o radioterapia. E' possibile trovarla anche in pazienti che assumono terapia contraccettiva. In ogni caso tutte le condizioni di ipoestrogenismo inclusa la sindrome dell’ovaio policistico o altri disordini endocrinologici possono determinare distrofia delle mucose uro-genitali e di conseguenza disturbi ginecologici come secchezza ed urologici come cistiti. Anche patologie, come la Sindrome di Sjogren o il lichen sclero-atrofico genitale, presentano secchezza e bruciore.

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Nelle condizioni descritte la perita di glicogeno delle cellule (che contribuisce a mantenere in equilibrio la flora batterica vaginale), la ridotta irrorazione e il minor afflusso di sangue all’epitelio, possono determinare alterazioni fisiologiche e funzionali come:

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  • Secchezza e scarsa idratazione e lubrificazione

  • Ridotta secrezione del fluido vaginale

  • Aumento del Ph sopra 5.0

  • Diminuzione della flora lattobacillare

  • Sensazione di bruciore

  • Prurito, perdite vaginali anomale

  • Cistite, uretrite, incontinenza urinaria

  • Maggior suscettibilità della mucosa allo sfregamento e alle sollecitazioni meccaniche (es. durante i rapporti, ma anche durante la visita ginecologica)

  • Livellamento delle pliche vaginali per il minor contenuto in collagene delle cellule

 

La sindrome urogenitale è il più importante fattore che interferisce con la funzione sessuale e comporta una serie di sintomi e segni come la secchezza (75% delle donne in menopausa), perdite e bruciori (20% delle donne), vaso-congestione, ridotta lubrificazione, diminuzione del desiderio sessuale, deficit orgasmico e sintomi legati alla sfera urinaria (urgenza, nicturia, incontinenza, cistiti ricorrenti).

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La maggior parte delle donne riferisce che le terapie attualmente utilizzate in menopausa, fitoestrogeni e terapia sostitutiva sono efficaci per migliorare i sintomi sistemici (vampate, insonnia), ma hanno scarsa efficacia a livello locale.

COME FUNZIONA IL TRATTAMENTO MONNALISA

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Il laser CO2 frazionato è stato studiato per il ringiovanimento del viso nel 2008, successivamente è stata messa a punto la tecnica per il reshaping vulvo-vaginale.

 

Grazie alla procedura laser mini-invasiva, veloce ed indolore, si riescono a trattare gli effetti del trascorrere del tempo sui tessuti interni dell’apparato genitale femminile, andando a rigenerare la mucosa vaginale non soltanto migliorandone l’aspetto estetico, ma migliorando la lassità dei tessuti e soprattutto ripristinandone la corretta funzionalità.

Un danno tissutale come quello indotto dal riscaldamento del laser CO2 a livello della mucosa uro-genitale stimola i fibroblasti (divenuti fibrociti quiescenti) a tornare ad essere fibroblasti prodottivi ed attivi per ripristinare la corretta composizione della matrice con fibre collagene e contenuto in acqua.

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L’effetto finale è:

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  • Aumento di nutrienti che arrivano alla mucosa migliorandone il turgore

  • Amento dell’idratazione con riduzione prurito e bruciore

  • Aumento del trasudato vaginale, diminuzione della secchezza e della dispareunia

  • Aumento del glicogeno, ricolonizzazione dei lattobacilli, diminuzione del pH

  • Aumento dello spessore della mucosa, minor suscettibilità ai traumi

  • Aumento dello spessore della mucosa uretrale migliora incontinenza e cistiti

Cos'è
come funziona

A QUALI DONNE CONSIGLIARE IL TRATTAMENTO?

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A qualsiasi donna che presenti secchezza vaginale e problematiche uro-genitali dovute a sbalzi ormonali, menopausa e chemioterapie eseguite per curare alcuni tumori.

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A causa della crescente incidenza del carcinoma mammario, giovani donne devono affrontare una menopausa precoce con la conseguente sintomatologia di atrofia vulvo-vaginale indotta dalle terapie chemio/radio.

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Un aiuto anche per le NEO-MAMME che dopo il parto non riescono più ad avere rapporti intimi a causa del dolore per la cicatrice episiotomica o per le lacerazioni post-partum.

La dispareunia post-partum è un disturbo molto diffuso ma ancora poco riconosciuto e curato.

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La non invasività della metodica, a fronte dei grossi vantaggi nel rigenerare i tessuti, la rende applicabile anche in donne in età fertile che lamentano disturbi uro-genitali associabili a fenomeni di infiammazione secondari dovuti a sollecitazioni di mucose scarsamente trofiche (esempio: rapporto effettuato nei giorni che precedono il ciclo mestruale).

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Il laser CO2 frazionato applicato a livello del vestibulo vulvare, nella gestione delle pazienti con dolore vulvare idiopatico o secondario ad una condizione di ipoestrogenismo, (VULVODINIA -VESTIBULODINIA) determina un miglioramento significativo in più del 67% delle pazienti.

Migliora inoltre la sintomatologia pruriginosa a livello perineale ed anale e la sintomatologia di bruciore, prurito e mancata elasticità nel lichen sclero-atrofico.

Con il trattamento laser frazionato si riesce infine ad effettuare lo sbiancamento estetico della regione vulvare e perianale.

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NON ESISTONO CRITERI DI ESCLUSIONE PER IL TRATTAMENTO

 

Anche le donne che stanno facendo chemioterapia o radioterapia possono effettuare la cura con il laser CO2 persino durante i trattamenti antitumorali.

Per chi

MODALITA’ DI TRATTAMENTO

 

La seduta laser viene eseguita in ambulatorio, dura al massimo 15 minuti, la paziente non deve venire accompagnata, non è richiesto il digiuno, né alcuna preparazione e dopo la seduta si può riprendere la normale attività lavorativa e sociale.

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Non è possibile eseguire il trattamento durante le mestruazioni.

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La seduta consiste nell’inserire in vagina il manipolo laser senza l’utilizzo dello speculum. Il trattamento della porzione vaginale è completamente indolore, si avverte solo una sensazione di vibrazione o pesantezza a livello sovrapubico.

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Si passa poi al trattamento della porzione esterna vulvare che risulta essere lievemente fastidiosa, ma sopportabile.

L’impulso laser è composto da una prima parte con un picco di potenza alta per la rimozione superficiale della componente epiteliale della mucosa atrofica e di una seconda parte con un picco di potenza minore e tempi di immissione più lunghi che permette al laser di penetrare nella mucosa e stimolarla in profondità.

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Dopo la seduta si medica la zona con una crema idratante ed anestetica e si consiglia di assumere Tachipirina per il bruciore che comunque scompare dopo circa un’ora.

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Sono presenti perdite siero-ematiche che possono durare 3-4 giorni

Dopo la seduta è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali per 48 ore, non immergersi in acqua per 48 ore, ma sono ammesse docce e bidet.

Si consigliano 3 sedute a distanza di 30-40 giorni, anche se già dalla prima seduta si avvertono notevoli miglioramenti.

Possono essere programmate ulteriori sedute in alcuni casi specifici (incontinenza urinaria, notevole distrofia).

Si consiglia una seduta di mantenimento 1 volta all’anno.

 

Il trattamento è comunque ripetibile in qualsiasi momento e non esiste un numero massimo di sedute oltre il quale la paziente non può essere più trattata.

Dopo la seduta si consiglia di utilizzare una terapia idratante con creme ed ovuli x 7 giorni.

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Il trattamento laser è compatibile con qualsiasi terapia ormonale sia sistemica che locale.

Modalità di trattamento
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